La filosofia produttiva di Barone di Serramarrocco si basa su pratiche agricole sostenibili e a basso impatto ambientale. L'azienda adotta un'agricoltura biologica, sebbene non certificata, rispettando la biodiversità e l'ecosistema locale. Una delle scelte innovative è l'alta densità di impianto, con oltre 7.000 ceppi per ettaro, e una bassa resa per pianta, circa 1,3 kg per ceppo. Questa strategia, ispirata alle prestigiose cantine bordolesi, consente di ottenere uve di altissima qualità, esaltando le caratteristiche varietali dei vitigni coltivati.
La produzione della cantina include vini rossi e bianchi di grande pregio. Il "Barone di Serramarrocco", ottenuto da uve Pignatello in purezza, è il fiore all'occhiello dell'azienda, esprimendo al meglio le potenzialità di questo antico vitigno trapanese. Il "Serramarrocco", blend di Cabernet Sauvignon e Cabernet Franc, rappresenta una raffinata interpretazione siciliana dei classici bordolesi. Tra i bianchi, spicca il "Grillo del Barone", apprezzato per la sua sapidità e le note di frutta esotica e camomilla.
I vini di Barone di Serramarrocco hanno ottenuto numerosi riconoscimenti. Il "Barone di Serramarrocco" ha ricevuto i prestigiosi "5 Grappoli" dalla guida Bibenda per le annate 2014 e 2016. Inoltre, il "Quojane di Serramarrocco", prodotto con uve Zibibbo, è stato premiato ai Vivino's Wine Style Awards nel 2019 come miglior vino bianco dell'Italia meridionale.