L’impianto da 10 ettolitri, con filtro separato e connessioni manuali a vari sistemi esterni, è dotato di 10 fermentatori e di una linea d’imbottigliamento da mille pezzi l’ora, con una produzione annua di circa 1500 ettolitri. Botti all’esterno della sala di cottura ospitano sperimentazioni a tiratura limitata. La struttura, progettata da Fausto Marenco, birraio del birrificio Maltus Faber, è stata realizzata da un artigiano dell’acciaio. La gamma di birre comprende classici, stagionali, speciali, affinate in botte e collaborative, realizzate con importanti birrifici come Toccalmatto, Stillwater e Buskers. In gran parte, seguono uno stile dichiaratamente belga, evitando le tendenze del momento, come le IPA con luppolature esagerate. Le birre rappresentano stili fiamminghi e valloni (Belgian Ale, Dubbel, Tripel, Quadrupel, Saison, ecc.) ma con un tocco seducente e moderno. Riguardo all’imbottigliamento, Extraomnes ha fatto una scelta singolare: tutte le birre sono proposte solo nel formato da 33 cl, perché si ritiene che il consumatore debba avere la possibilità di gustarle anche da solo, in qualsiasi momento della giornata. Nel 2019,
EXTRAOMNES
Ci troviamo nella zona industriale di Marnate, in provincia di Varese. Nel 2010 nasce il birrificio Extraomnes, frutto dell’incontro tra i proprietari della storica torrefazione El Mundo Spa, specializzata nella produzione e lavorazione del caffè dal 1967, e Luigi d’Amelio, noto come Schigi. L’incontro che ha dato vita al birrificio è stato casuale; Luigi racconta di aver tenuto un corso di degustazione quando una persona gli rivelò il desiderio di aprire un birrificio e gli chiese aiuto. Come si evince, Luigi è un personaggio eccentrico, dotato di un’intelligenza unica e di un carattere non convenzionale. Nel 2013, ha ricevuto il premio di Birraio dell’anno, diventando una figura di spicco nel mondo artigianale delle birre. Appassionato degustatore di vino fin dal 1997, avendo frequentato i corsi dell’AIS e dell’ONAV, e partecipato alle lezioni dell’enologo Luigi Veronelli, Luigi ha approfondito la sua conoscenza brassicola grazie ai corsi di Teo Musso e ai numerosi viaggi compiuti in Belgio con l’amico Lorenzo Dabove, noto come “Kuaska”. L’avventura con El Mundo inizia nel 2007 con un impianto pilota da 30 litri. I titolari della torrefazione, allievi di un suo corso, convincono Luigi a avviare la produzione nel retrobottega. Dopo circa un centinaio di cotte, Schigi dà vita ufficialmente al progetto Extraomnes, coinvolgendo quattro amici. In soli tre anni, viene nominato “birraio dell’anno” nella classifica del portale “Fermento Birra”.