Al centro di un vigneto c’è la botte che, per volere della proprietà, ripercorre la storia delle forme di allevamento, dagli impianti a pergola delle origini fino al cordone speronato in uso oggi. La nuova Cantina nasce da un’idea di Emanuele Rabotti, un ambizioso progetto partito da un foglio bianco. Si trova a Barco di Cazzago San Martino e gode di una posizione strategica, a soli 900 metri dal casello autostradale di Ospitaletto e a una manciata di chilometri dalla storica sede di Bornato, sempre nel comune di Cazzago San Martino. La cantina si sviluppa su 3 livelli, collegati da un’iconica scala centrale. La tradizione contadina si fonde armonicamente con la tecnologia, e la cura artigianale si unisce alla ricerca appassionata dell’eccellenza; da qui nascono prodotti ricchi di passione e territorio che regalano emozioni. Tra le cuvée proposte, satèn, brut, extra brut, brut nature e Flamingo soddisfano tutti i palati e sono perfetti per ogni occasione. Cabochon è diventato subito un’etichetta chiave dell’azienda e oggi brilla di luce propria, come si addice alle stelle più grandi. Abiti eleganti, coppe di cristallo e una festa di fine vendemmia sembrano un film, e infatti lo è: “Cabochon” è un corto noir di Luca Rabotti che celebra i 45 anni di Monte Rossa e i 30 di Cabochon.
MONTE ROSSA
Era il 1972 quando Paola Rovetta e il marito imprenditore Paolo Rabotti si trasferirono a Monte Rossa, nella villa storica posta sulla cima della collina che domina Bornato. La Signora Paola, con tenacia, inizia a produrre vino spumante Metodo Classico, il Franciacorta, trasmettendo la sua grande passione a tutta la famiglia. Passano solo pochi anni, e nel 1978 Paolo Rabotti ha già chiari i confini di quella che al tempo era solo una visione. Un concetto diventato realtà nel 1990 con la creazione del Consorzio Franciacorta, del quale Paolo Rabotti è eletto primo presidente. Nel frattempo, a Monte Rossa, muove i primi passi il figlio Emanuele, seconda generazione e oggi patron della cantina. I 70 ettari di vigneti e le varie posizioni dei cru su terreni e le loro diverse esposizioni contribuiscono ad ampliare il patrimonio aromatico delle uve, componendo cuvée ricche di struttura e complessità. Tra il Lago d’Iseo, il Monte Orfano e il fiume Oglio si estendono le dolci colline di origine morenica, che conferiscono alla terra una straordinaria ricchezza minerale, elemento distintivo della viticoltura d’eccellenza del Franciacorta, prodotto secondo il metodo classico della rifermentazione in bottiglia, nelle varianti previste dalla DOCG. Negli anni, le capsule, spesso insieme all’iconico tappo in sughero, sono diventate amuleti che ricordano a chi le conserva o colleziona la magica ritualità del brindisi che accompagna i momenti più felici.