Il terreno sabbioso-limoso, incline alla siccità e poco profondo, spinge spesso le radici delle viti a penetrare direttamente nella roccia; per questo motivo, nel corso degli anni, sono stati costruiti numerosi muri a secco in sasso per sostenere i tronchi vitati e favorirne la crescita. Tra i gioielli della collezione spiccano il prestigioso Sfursat 5 Stelle, il sofisticato Mazer, il profondo Valtellina Superiore Inferno e l’elegante Sassella. Ogni bottiglia incarna la passione e l’arte enologica che contraddistinguono la lunga tradizione di Nino Negri, offrendo un viaggio sensoriale attraverso il patrimonio viticolo della Valtellina. Con il passare degli anni, la Cantina vinicola Nino Negri è diventata il simbolo di eccellenza nel mondo dell’enologia valtellinese. Oggi, la tradizione continua a fiorire, e nuove pagine della storia del vino vengono scritte con ogni vendemmia. Il Nebbiolo, noto come Chiavennasca in questa terra unica, è l’emblema di un legame indissolubile tra la Valtellina e la sua uva. Attraverso secoli di adattamento ed evoluzione, ha acquisito una personalità distintiva che trova il suo culmine nelle straordinarie etichette di Nino Negri.
NINO NEGRI
La storia della cantina si estende per oltre un secolo e si tramanda di generazione in generazione. Nel 1897, dopo il matrimonio con Amelia Galli, Nino Negri, originario di Aprica, decide di trasferirsi a Chiuro per avviare l’attività vitivinicola. Nel 1925, l’azienda viene ufficialmente registrata presso la Camera di Commercio di Sondrio. Due anni più tardi, Carluccio, figlio di Nino e vero artefice dello sviluppo e della crescita di Nino Negri, entra a far parte dell’azienda. La Casa Vinicola Nino Negri passa dai 5-6 dipendenti del periodo anteguerra a oltre trenta, a cui si aggiungono i lavoratori stagionali durante la vendemmia. Alla fine degli anni Settanta, l’azienda viene acquisita dal Gruppo Italiano Vini, dando inizio a una nuova fase nella storia di una delle più antiche cantine valtellinesi, con un focus sulla produzione di vini di alta qualità. La cantina fondata da Nino Negri diventa il gioiello del Gruppo Italiano Vini, grazie anche al contributo dell’enologo Casimiro Maule, in carica fino al 2017, e di Danilo Drocco, attuale guida della casa vinicola. Le viti crescono su terreni straordinari, sulle pendici dei monti, protette dai freddi venti del nord e esposte al sole dal sorgere al tramonto. Il terrazzamento rappresenta l’elemento distintivo del territorio.